Nel 1990, grazie alla casuale scoperta di frammenti ceramici frammisti alla terra depositata in discarica, nacque il progetto per la realizzazione del Museo delle Ceramiche di Pietrarubbia. La realizzazione del museo ha restituito alla pubblica fruizione, minuscole parti di piatti, tazze, brocche, alzatine, che con i loro colori i sottili graffiti, le decorazioni fantasiose o severe, le forme assai variegate sanno ancora raccontarci storie nobili o plebee, mostrarci mode e consuetudini del tempo e, soprattutto, riannodare i fili con le radici culturali del Montefeltro. La ceramica di Pietrarubbia va interpretata nella sfera d’azione tra la bassa Romagna e le alte Marche. I rinvenimenti ceramici, infatti, si aggiungono all’elenco di quelli delle località di produzione che in queste zone appenniniche hanno certamente conosciuto maggiore fortuna (Casteldurante, Urbino, Pesaro, Rimini, Mondaino). All’interno delle sale sono a disposizione di studiosi e appassionati tantissimi frammenti: maioliche arcaiche, maioliche arcaiche blu, zaffera a rilievo, porcellane, istoriati, superbianchi, cerquate, decori a settebello, pregevoli per numero, qualità e varietà, che potranno esser visionati e studiati, aiutando magari, a trovare risposte a quesiti ancora insoluti. Tra i frammenti di forma chiusa, certamente un boccale della metà del secolo XVI, spicca il decoro dell’aquila e delle bande, azzurro e oro, dello stemma araldico di Federico da Montefeltro. Complesso siderurgico medioevale Sempre durante i lavori di ristrutturazione del borgo vennero in luce particolari muri in pietra a secco, che in seguito ad un’accurata ricognizione si rivelarono essere relative ad un “basso fuoco”: rosta e forgia per la lavorazione di metalli. Con ulteriori ricerche si scoprirono un pozzetto di scarico pieno di cenere, frammisto a frammenti ceramici ed un “letto” di scorie in cui si rinvennero anche strumenti dell’epoca (chiodi, coltello, forbice, ferri per muli e cavalli ecc.). In questo modo è stato possibile ricostruire l’antico processo di lavorazione del ferro, indubbiamente il più importante del Montefeltro medioevale e forse il più articolato ritrovamento del genere in Italia. Tabelle esplicative punteggiano il percorso consigliato dell’antico complesso rendendo chiari i vari momenti produttivi, tutti collegati lungo un pendio. Iniziando dall’alto: rosta per l’arrostimento dei ciottoli ferrosi raccolti localmente; pozzo per l’acqua di spegnimento; cisterna per la decantazione delle impurità; fornace per la fusione di pani; letto di scorie; scoria per lavorazione di oggetti (famose la forbici di Pietrarubbia); pozzetto di scarico.
Orari d'apertura:
dal giovedì alla domenica, chiedendo presso la Locanda Ristorante "La Torre del Falco"
dal lunedì al mercoledì, su prenotazione
Per informazioni e prenotazioni:
Locanda Ristorante "La Torre del Falco" tel.0722/75222
Ufficio Turismo Comunità Montana del Montefeltro tel.0722/727003 fax.0722/77732 e-mail: uff.turismo@cm-carpegna.ps.it